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15 ottobre 2011 6 15 /10 /ottobre /2011 02:18

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Cosa si intende con il termine "intercultura"? Perchè sostenere il progetto di un'educazione interculturale? 


 

Il fenomeno migratorio è da sempre una costante nella storia dell'umanità e, in questi ultimi anni, sta interessando in maniera sempre maggiore il nostro Paese.

L'uomo, dinanzi a questo fenomeno, ha sempre reagito nel medesimo modo: adottando un atteggiamento difensivo, chiuso, di distacco.

Tale atteggiamento è fondato sul concetto di "etnocentrismo": ovvero, la convinzione di una determinata etnia di essere superiore a tutte le altre, ponendosi mentalmente al centro del mondo. Sono quindi gli altri ad essere "diversi", certamente inferiori.

L'essere umano, fin dalla nascita, è infatti inserito in uno specifico contesto socio-culturale, il quale rappresenta per lui una fonte di sicurezza. Ma nel momento in cui egli entra in contatto con altre culture, scoprendo quindi l'esistenza di altri possibili stili di vita, vive ciò come una minaccia alla sua "verità". Adottando un atteggiamento etnocentrico evita così la faticosa operazione di mettersi in discussione.


L'intercultura ha invece come obiettivo quello di migliorare l'approccio delle popolazioni indigene nei confronti di quelle immigrate, affrontando problematiche quali la lotta al pregiudizio, l'analisi delle differenze culturali e razziali ed il dovere della scuola di assicurare ai suoi utenti specifiche opportunità educative e formative.

Essa mira a realizzare un piano di accoglienza basato sul concetto di"integrazione", dove l'immigrato adotta il biculturalismo: in lui coesistono nuove abitudini tipiche del paese da cui è ospitato e vecchie tradizioni del suo paese d'origine. Ne deriva, come prima conseguenza, il bilinguismo.

Questo delicato processo rende possibile uno scambio equo tra le due etnie, con un conseguente arricchimento reciproco.

 

L'educazione interculturale riguarda l'intera società, quindi non solo la scuola ma anche la famiglia e qualunque altra istituzione a carattere sociale. Essa si basa sui concetti di pace, democrazia, rispetto reciproco e dialogo e richiede lo sforzo di un ragionamento attivo e complesso, privo di strategie semplificatorie - quali ad esempio il pregiudizio - nella risoluzione dei problemi.Il pregiudizio è infatti la causa primaria di atteggiamenti xenofobi, da cui scaturiscono talvolta gravi episodi di razzismo.

Il problema va quindi affrontato lavorando sulle capacità del pensiero di misurarsi con una realtà complessa senza ricorrere a comode scorciatoie, come ad esempio negare che il problema stesso esista o, al contrario, esasperandolo al di là di ogni ragionevole senso logico.

Inoltre si pone come necessaria la strutturazione di un'identità personale stabile e forte ma che, allo stesso tempo, non sia chiusa in meccanismi di difesa e di ostilità nei confronti di qualunque cambiamento.

 

Le proposte della pedagogia interculturale si basano sull'idea che tutte le parti debbano confrontarsi e collaborare, prendendo coscienza del fatto che ciò può portare ad una trasmutazione del proprio essere verso una nuova configurazione. Si tratta di riflettere con obiettività sulla propria cultura, ammettendone pregi e difetti, rendendosi disponibili a riconoscere la validità di altre esperienze, di altre culture.

 

L'intercultura non mira ad un mondo omogeneo e indistinto ma auspica la realizzazione di un mondo in cui la diversità possa essere riconosciuta come una preziosa risorsa e non un limite.

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